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Luciano pignataro –  giornalista, scrittore e gastronomo italiano

Pandemia? No è Pandataria. In questo caso per fortuna non c’è niente di preoccupante, perché si tratta di un raro vino bianco prodotto dalla giovane Azienda Agricola Candidaterra dei fratelli Luigi ed Ercolino Sportiello, collocata nella piccola isola dell’arcipelago pontino di Ventotene e Pandataria era l’antico nome dell’isola al tempo dei Greci e dei Romani.
Soltanto un’unica etichetta con poche bottiglie, frutto dei tre classici vitigni a bacca bianca campani: Falanghina, Fiano e Greco, allevati su appena due ettari di terreno di natura vulcanica senza l’utilizzo di pesticidi, insetticidi e prodotti chimici e curati dell’esperto enologo Vincenzo Mercurio. 

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Il nome esatto della bottiglia è Pandataria Vino Bianco Italiano (Il Vino del Confine) 2018. Raccolta delle uve nella prima decade di settembre. Fermentazione in acciaio a temperatura controllata. Maturazione per sei mesi sulle fecce fini sempre in acciaio e poi affinamento in bottiglia per due mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo.
Lucente colore giallo paglierino nel bicchiere. Molto attraente il bouquet con espressivi e complessi profumi di ottima e compatta frutta fresca, come il mandarino, la pesca bianca, la banana e la pera e variegate credenziali di gelsomino, sambuco, acacia, aneto e muschio. Gradevoli le percezioni odorose sapidamente mediterranee e/o cenerine. Bocca di fusione, dove arriva un sorso fresco, vivace, morbido, profondo, nitido, suadente, armonico e bene equilibrato e strutturato. Vibrazioni minerali. Contegno raffinato, elegante ed avvolgente, di un vino di vigna e di tecnica, affidabile, preciso e depositario di un passo da maratoneta. Una vera sorpresa davvero. Chiusura totalmente appagante, godibile, persistente e connotata da un sottofondo sulfureo. Da provare sulla tipica cucina marinara locale e su carne bianca.

storie enogastronomiche

Luigi Sportiello nel 2013 realizza il sogno di creare l’azienda vinicola Candidaterra, scelta comprensibilmente ritenuta “alquanto difficile e controcorrente in quanto ho deciso di ancorare il mio lavoro su di una piccola isola di nome Ventotene, la quale purtroppo è gravemente ammalata di esodo e di abbandono da parte delle giovani generazioni”.
Importante il contributo dell’enologo Vincenzo Mercurio che ha voluto partecipare “ponendo a disposizione tutta la sua preziosa esperienza e conoscenza della materia.

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Per la vitivinicoltura qui tutto andava bene fino agli anni ’60, quando il vino artigianale prodotto in quantità limitata sull’isola “era apprezzato e ricercato dai migliori e più informati intenditori”, ma con l’avvento del turismo e le difficoltà di coltivazione e di produzione i contadini sono stati spinti “a dedicarsi ad altre, più redditizie e meno pesanti attività, decretando così la fine della tradizione e la scomparsa del vino di Ventotene”.
Una tradizione tornata a nuovo splendore con un vino prodotto dagli Sportiello, il Pandataria, dall’antico nome di Ventotene.
E’ un assemblaggio di uve Falanghina, Fiano e Greco.
Si presenta con un magnifico colore giallo ocra e profumi di composta di frutta a polpa bianca con echi di idrocarburo. In bocca è elegantissimo e delicato, mentre sviluppa originali sensazioni di maracujà, litchi e kiwi. Sorso accompagnato da una gradevole sapidità, finale erbaceo con tocco amaricante che rende intrigante la beva.

Articolo del blog: Storie enogastronomiche

Andrea gabrielli

Candidaterra, l’azienda di Luigi Sportiello nell’isola di Ventotene, è una storia di rinascita della vitivinicoltura nell’Arcipelago Ponziano. Un ritorno che negli ultimi vent’anni ha portato in molte piccole isole italiane – da Favignana a Capraia, da Vulcano a Panarea, da Capri a Mazzorbo- nuove opportunità per l’economia normalmente limitata alle sole attività legate al turismo, come l’ospitalità e la ristorazione, e sempre meno alla produzione di materie prime locali. Come nella maggior parte delle piccole isole italiane dal Dopoguerra sino agli anni Cinquanta dello scorso secolo, l’agricoltura era un’attività praticata da buona parte della popolazione. Ma a parte una quota dedicata al consumo familiare, la terra da sola non è più riuscita ad assicurare redditi sufficienti per vivere, provocando l’emigrazione verso la terraferma con il conseguente spopolamento delle isole, soprattutto dei più giovani.

L’azienda
Nata nel 2013, deve il suo nome Candidaterra alla patrona dell’isola, Santa Candida, ma anche alla voglia di comunicare il rispetto assoluto del territorio- una terra candida, senza utilizzo di prodotti chimici- in osservanza delle norme che tutelano la Riserva naturale delle isole di Ventotene e Santo Stefano. Attualmente la superficie vitata si estende per 2 ettari -su 189 complessivi dell’isola- su terreni di origine vulcanica, nella zona centrale dell’isola, situati tra 30 e 50 metri slm. I filari, allevati a Guyot, di Greco, Fiano e Falanghina impiantati tra il 2013 e il 2016, sono rivolti a sud per una totale e costante irradiazione solare.
I fratelli Sportiello, Luigi ed Ercolino, curano l’intero ciclo di produzione: dalla coltivazione del vigneto alla vinificazione, dalla lavorazione in cantina all’imbottigliamento e alla successiva commercializzazione. Ma prima di arrivare alla prima annata in bottiglia, la gavetta per i due fratelli è stata lunga e laboriosa. “Nonostante il prezioso sostegno spirituale e materiale di nostro padre Modesto -raccontano Luigi ed Ercolino- la strada si presentava sempre in salita e all’orizzonte appariva la produzione di un vino qualsiasi, esito da noi non desiderato, a causa di una totale assenza di competenze e di esperienze nel settore”. La svolta decisiva avviene dopo l’incontro con l’enologo Vincenzo Mercurio, che casualmente era venuto a conoscenza del tentativo dei due giovani ventotenesi e decide di “adottare” il progetto Candidaterra. “Lui ha provveduto a creare la nostra cultura vitivinicola facendoci partecipare a numerosi seminari, incontri, lezioni e tanto lavoro pratico presso i migliori vigneti e cantine dell’Italia centrale. Sono stati sei anni durissimi e non riassumibili in poche righe, anni anche purtroppo caratterizzati da inevitabili errori di gioventù pagati a caro prezzo che solo una forte determinazione riesce a sopportare”.

 

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Pandataria, il vino del confino
Pandataria, dall’antico nome di Ventotene che significa “dispensatrice di ogni bene” a cui è stata aggiunta la specifica “il vino del confino” ricordando che dal 1930 il regime fascista utilizzò l’isola per confinare gli oppositori politici -comunisti, socialisti, anarchici, azionisti, ecc. tra cui Altiero Spinelli uno degli estensori del “manifesto di Ventotene” che prefigurava l’Europa Unita, nonostante il fascismo e la guerra ecc.- viene presentato nel 2019 e ora è possibile anche acquistarlo sul sito aziendale. Le uve vengono vendemmiate nella prima decade di settembre e la vinificazione avviene in vasche d’acciaio inox a temperatura controllata; alla maturazione di 6 mesi sulle fecce fini segue l’affinamento in bottiglia per 2 mesi.

La descrizione
Ha un brillante colore paglierino carico; i profumi ricordano la speziatura della macchia mediterranea su un fondo di sentori agrumati e aromatici; in bocca è secco, ha una struttura piena e rotonda, armonica, lungamente persistente, solare e mediterraneo, da classico vino insulare. In fin di bocca si avverte la frutta tropicale. Per essere un primo imbottigliamento, oltretutto da un territorio “sconosciuto”, è un buon inizio. 88/100

Nota storica
La moderna vitivinicoltura nelle isole ponziane è stata introdotta (1734) dai coloni ischitani e di altre provenienze campane, inviati dai Borboni per dedicarsi prima all’agricoltura e poi alla pesca.
A Ventotene un documento del 1791 attesta che la vendemmia di quell’anno produsse 152 botti e quasi la metà fu venduta ai padroni delle barche di Forio, Procida e di Genova. L’intendente del Distretto di Gaeta nel 1810 scriveva che «la pianta più propagata sull’isola e che corre dappertutto la sua superficie è la vite. Il raccolto dell’uva è quasi sempre ubertoso» (la citazione è tratta da I Ventotenesi di Filomena Gargiulo). La produzione alla fine dell’Ottocento era di circa 900 ettolitri ed è continuata, quantità assai ridotta, sino agli anni Sessanta dello scorso secolo. Le uve più utilizzate erano Aglianico, Primitivo, Biancolella, Catalanesco, Piedirosso. Poi un lungo periodo di abbandono.

Articolo del blog: Vinotype

 

 

 

 

 

Ventotene festeggia la visita di Mattarella

La piazza del municipio tirata a lucido e perfino “i biscotti del Presidente”, nonché una pizza speciale dedicata al Movimento Federalista Europeo. È così che Ventotene si prepara ad accogliere il presidente della Repubblica Sergio Mattarella domenica 29. Arrivo previsto alle 11.30 ma da settimane fervono i preparativi sull’isola, dove il presidente è atteso per festeggiare il quarantesimo seminario dei federalisti europei e l’ottantesimo anniversario del Manifesto di Ventotene.

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“Quando arriva un ospite importante ci si mette il vestito più bello”, dichiara il sindaco Gerardo Santomauro “tutte le manovalanze isolane sono al lavoro, ci teniamo a dimostrare il nostro affetto al presidente e in questi giorni di preparazione c’è un bel senso di condivisione e comunità”.

“Uova, zucchero, farina di lenticchie” – sottolinea invece Chiara Cifra, titolare insieme a Stefany Pennacchio del bar in piazza Castello Cifra a Mare, punto di incontro dei vacanzieri per la prima colazione. “Ingredienti semplici per un biscotto legato da un filo blu – prosegue – per celebrare il sogno europeo di ieri e di oggi. Abbiamo ideato un dolcetto come quello delle nonne con le nostre lenticchie di Ventotene che vuole celebrare un’Europa aperta e senza confini. Abbiamo scattato una foto al figlio di un’amica con in mano il biscotto blu e giallo perché volevamo trasmettere in occasione della visita di Sergio Mattarella, l’idea del futuro e di un’Europa accogliente e senza confini”.

E se l’euforia sull’isola pontina è evidente, Assuntina e Lucia Gargiulo, sorelle ultranovantenni, esclamano felici “nel corso della nostra lunga vita abbiamo visto tanti personaggi politici, da Spinelli, Moro, Andreotti fino a  Napolitano, non vediamo l’ora di vedere pure Sergio Mattarella, è il nostro grande presidente”. Entusiasta è anche Attilio Taliercio, contadino over 80 che ogni mattina vende i fichi dell’orto in una carriola vicino alla piazza che esclama “Mi ricordo di quando arrivò Napolitano nel 2006 e ora che sono più vecchio vedrò pure un altro presidente”.

La chef Anna Impagliazzo del ristorante Il Giardino che accoglierà il Presidente Mattarella per il pranzo, è intenta a “lucidare gli argenti della nonna e a stirare qualche bel tovagliolo di lino scovato nei vecchi bauli” dice con un sorriso. “Niente guanti bianchi ma tanta autenticità e linguine al dentice marinato per il nostro Presidente e un calice di Pandataria, il vino di Ventotene”. A produrlo in qualche ettaro di terra a Cala Battaglia è il giovanissimo Luigi Sportiello, 28 anni, che ha recuperato la vigna del bisnonno e dal 2013 produce un blend di Greco, Fiano e Falanghina “vinificato tutto in acciaio” dice con orgoglio “il nome Pandataria significa terra dispensatrice di ogni bene e la nostra isola lo è”.

Daniele Coraggio, proprietario del risto Mast’Aniello con Giancarlo Matrone, prepara in questi giorni la “pizza Europa”: tra gli ingredienti basilico verde dedicato al movimento federalista europeo e fiori eduli blu come l’Europa. “Ma in più” sottolinea Coraggio “con l’associazione Ventotenemia ho promosso l’iniziativa Ventotene Porta d’Europa, dal 10 settembre sistemeremo nella piazza principale sei porte in ferro che rappresentano i paesi fondatori dell’Europa e dopo dieci giorni le inabisseremo nel mare di Cala Nave, saranno visibili per molto tempo ai sub di tutto il mondo che arriveranno qui. Nel mese di ottobre una settima porta sarà donata invece simbolicamente al Presidente”.

Ma c’è pure chi scodinzola tra le sedie sotto il pergolato del Bar Verde nella piazza principale: è il cane Bella, mascotte del locale di Manuela Verde che per l’occasione sfoggia sul pelo nero un foulard colorato. Blu come la bandiera d’Europa.

Articolo del blog: Ventotene festeggia la visita di Mattarella

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